By Simone Nebbia (18-02-2014)
PANENOSTRO
interprete Ernesto Orrico
assistente alla regia Dalila Cozzolino
scenografia Marco Foscari
testo, luci e regia Rosario Mastrota
produzione Compagnia Ragli
locandina Pino Viola
con il sostegno di Associazione Antimafia daSud
Panenostro che sei nei cieli. No, non è il cielo ma la terra toccata dai piedi degli uomini. Cielo, non esiste senza terra. Il pane è l’elemento primo dell’alimentazione e quindi della sopravvivenza, dell’evoluzione dei popoli. Nel nostro sud, quasi istituito a modello esistenziale. C’è questo luogo dell’anima, il profumo del Panenostro, nel forno della Compagnia Ragli che l’ha presentato con omonimo titolo al Teatro Tordinona, per la scrittura e la regia di Rosario Mastrota e l’interpretazione di Ernesto Orrico.
Tiene gli occhi chiusi Orrico, lo fa perché la “sua” Calabria delle farine è terra lontana di cui ha una nostalgia simile a saudade, le tradizioni in cui è cresciuto hanno germinato in un territorio ostile, nell’indifferenza settentrionale. La grande città, ma con le stesse dinamiche di potere. Ed ecco la ‘ndrangheta fare il suo lavoro, chiedere il pizzo, portarlo all’estremo delle forze psichiche e arrendersi al raptus che lo condannerà. Tra le buste di plastica e un tavolino su cui impastare, pur nelle imperfezioni di un assemblaggio drammaturgico da rivedere, Mastrota conferma un tratto distintivo che lo avvicina alla voce di Scena Verticale, quel suono sottile che unisce concretezza ed evocazione.
visto al Teatro Tordinona di Roma in febbraio 2014