by Annagiulia Scaini (06/02/2014)
Un nuovo squarcio della realtà del Mezzogiorno, tra realtà e finzione, nella scrittura di Rosario Mastrota e la voce di Dalila Cozzolino
Una bicicletta, un album di figurine, un paio di scarpe nuove e Carla, la scema del paese. Appende una bandierina dell’Italia su quella bici, gioisce nel completare l’album dei calciatori e fiera indossa quelle scarpe comprate per un’occasione speciale: il presidente in persona la premierà con una medaglia per aver aiutato a ritrovare la nazionale di calcio italiana, rapita dalla ‘ndrangheta.
Chiacchiera, Carla, sola così come lo è sempre da quando la sua amica Maria è scomparsa. Ignorata, fatta oggetto di scherno, vive da invisibile. Conosce tutti e tutti sanno chi è, ma pochi le danno atto della sua esistenza, anche quando svela il suo segreto, ciò che ha scoperto passeggiando. L’Italia è in un burrone, lì, in quel paesino della Calabria. Eppure si chiudono gli occhi davanti alla verità di quella pazza che, senza alcun timore, parla della ‘ndrangheta, che esiste tanto quanto lei e che, come Carla, vorrebbe essere resa invisibile dai suoi compaesani.
Dalila Cozzolino dà voce a quella giovane donna incompresa che attende smaniosa che la radio annunci la sua onorificenza da parte di “Napoletano”, perché alla fine qualcuno le ha creduto: la televisione. Perché la verità passa attraverso lo schermo e i media, attraverso la spettacolarizzazione di una violenza che esiste ma che diventa show. La verità di una scema che, nella sua incoscienza, è più assennata di coloro che fingono che la ‘ndrangheta non esista. Lei, che la ‘ndrangheta ce l’ha avuta in casa senza saperlo. Carla, a cui la ‘ndrangheta ha tolto Maria.
Rosario Mastrota con la sua scrittura regala un nuovo squarcio della realtà del Mezzogiorno, tra realtà e finzione, tra vero e falso. Si resta stupiti quando la radio, che sembra trasmettere solo “Terra promessa” di Ramazzotti, annuncia che realmente Carla Libonati verrà insignita di una medaglia per la sua segnalazione. Forse neanche chi l’ha ascoltata fino a quel momento ha creduto in quell’attesa: la sua verità è diventata tale solo quando qualcun altro ha parlato per lei.
L’Italia era nel burrone, ma forse metaforicamente ancora non riesce ad esserne tirata fuori.